lunedì 17 novembre 2008

IL RE MANCIONE

Il mancione è quella parte rotante che sta tra il cuscinetto reggispinta (che fa si che la spinta dell'elica invece che sparare l'elica stessa in dinette spinga semplicemente la barca avanti) ed il cardano (che trasmette, con interposto l'invertitore, i giri dell'albero motore). Ora, il nostro problema principale, individuato grazie alla sottile perizia di Matte (neanche lui riusciva più a girare l'elica!) è che il cuscinetto reggispinta è arrivato al capolinea e per cambiarlo bisogna estrarre appunto il mancione. Tolgo il cardano, spingo indietro l'asse dell'elica (dopo aver mollato un dado con una chiave a bussola improbabile che fortunosamente abbiamo avuto in prestito da un immigrato italiano degli anni '60 diventato il mago dell'alternatore nonché nostro fornitore di black money) e inizio la rimozione del mancione che è però saldobrasato e non ci pensa neanche lontanamente a schiodarsi, è guerra! Va precisato che il campo di battaglia è sul fondo della sala macchine, sotto i 300 litri di gasolio del serbatoio, praticamente a testa in giù, a 35 gradi di temperatura e umidità relativa del 90%, una passeggiata! Dopo alcune ore di vani tentativi mi decido a chiedere aiuto al cantiere, il meccanico Julio però non ha particolare dimestichezza con i metodi di costruzione dell'Alpa e propende per una sostituzione totale di tutta la linea d'asse, un breve consulto con il capo cantiere Joseluis ed ecco il verdetto: lavori e barca in acqua a gennaio (la spesa non la vogliamo neanche sapere!). Ok, allora facciamo da soli, anche perchè l'alternativa a questo punto è tornare a casa.

Sempre confortato da Matte (“non ti preoccupare, deve venire fuori, ho avuto la stessa cosa su una mia barca e alla fine è venuto”, non ha specificato che è successo 2 anni dopo) procedo all'attacco con un estrattore gentilmente concesso da Julio combinato con un altro estrattore di nostra concezione realizzato per noi dal fabbro Joel grazie all'intercessione di Joseluis.

Sono servite 12 ore di lavoro ininterrotto, svariate combinazioni di attrezzi leggeri e pesanti, soluzioni estemporanee a decine di attacchi nemici proditori che ostacolavano l'avanzata, ma alla fine si è mosso! Tra gemiti e scricchiolii strutturali il mancione si è mosso ed il primo cuscinetto ha fatto la sua apparizione. Da qui in poi è stata una cavalcata trionfale, il nemico era ormai in rotta anche se opponeva resistenza fino all'ultimo millimetro di cuscinetto e mi impegnava un altro paio d'ore, ma ormai la vittoria era certa! Festa e tripudio!

Per estrarre, a questo punto, i cuscinetti dal mancione abbiamo preso in prestito una pressa idraulica da Joseluis e tra lui, Matte e un meccanico mai visto che passava di lì, abbiamo avuto la meglio su 35 anni di ossido e sale.

Il piccolo particolare è che non sappiamo ancora se questo cuscinetto è reperibile qui in Venezuela, la settimana prossima lo scopriremo e sapremo allora se Nicolandra tornerà in acqua o nel deposito lungo degenti!

Siete tutti con noi??!

4 commenti:

  1. Si tratta pur sempre di una 'estrazione' senza anestesia. Non perdi occasione per tenerti in esercizio.

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  2. si ragazzi anche la lega contro i maltrattamenti dei gatti diabetici è con voi...forza ale...finalmente lavori dopo un anno di cazzeggio.
    attendiamo scrupolosi dettagli per evitare cause nei vostri confronti da parte di parenti che hanno già prenotato voli e ferie per raggiungervi.
    premetto che le spese legali eventuali - a vostro esclusivo carico - ammontano al triplo del costo della riparazione ordinaria del vascello...poi aggiungi danni morali ed esistenziali di tutti i parenti....
    ciao e grazie ancora per il caffè.
    saluti legali

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  3. ma bravi i mac-gaivers de noantri.
    complimenti per l'impresa!!

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  4. ciao ben tornati, auguri per il mancione se non lo tovate fatto in Veneuela....ricostruiscono tutto...con attenzione da parte vostra.Noi siamo a Panama a dicembre si attraversa il canale
    vedi blog per informazoni.
    a preso ciao

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