Dopo una tranquilla discesa da sandy island (carriacou), che la sera prima ci aveva offerto un indimenticabile tramonto, Grenada,l'isola delle spezie, ci accoglie lungo la sua costa sud-est nella baia di st.david.
Qui si trova il cantiere nel quale tiriamo in secco Nicolandra per una tanto attesa pulizia della carena e nuova antivegetativa (l'ultima risale al 2005 e 6000 miglia fa)
Siamo quindi rimasti a terra una settimana (durissima) durante la quale le zanzare e le brutte notizie si sono rincorse notte e giorno!
Lista lavori da fare: trattamento dell'osmosi della quale sembriamo soffrire in forma grave, sostituzione dell'astuccio dell'elica rotto (ma intanto vediamo di andarci in giro altri 6 mesi), sostituzione totale della baderna (ma intanto vediamo di mantenere l'allagamento a livelli accettabili), revisione del timone e annessi, seguono altri lavori minori.
Comunque, dopo aver preso accordi con il cantiere, alla fine della settimana Nicolandra sembra nuova con lo scafo lucidato e la carena pulita e ridipinta (di azzurro!), pronta a riprendere il largo per un'altra abbuffata di mare.
Usciamo da st david's harbour un grigio sabato mattina in un mare impressionante con frangenti sottocosta e onde oceaniche da prendere con le dovute attenzioni, che inizio!!
Dopo una sosta di un paio di giorni a pricly bay (con incursione da “budget marine” per indispensabili acquisti nautici) diamo àncora finalmente nella famosa lagoon, tappa obbligata per qualunque barca passi da grenada.
In questo specchio d'acqua, assolutamente protetto dal mare pur mantenendo un'ottima ventilazione,si trovano alla fonda decine e decine di barche di navigatori di ogni tipo e paese.
Da qui si raggiunge facilmente con il dinghy “island water world” (per altri indispensabili acquisti nautici), il supermercato, l'hardware, oppure si prende un bus collective per andare a st.george (la capitale) o a grand anse dove c'è quella che viene definita come la più lunga e bella spiaggia dei caraibi (in realtà lunga si, bella anche ma molto turistica).
Non potevamo naturalmente rinunciare ad un giro esplorativo dell'isola.Si parte attraversando tutta l'isola in mezzo ad una vegetazione tropicale esplosiva (piccola sosta alle cascate seven sister con camminata solitaria in the jungle!).
La strada in sè è già uno spettacolo ed i paesaggi che scorrono sono tutti imperdibili.
Dimenticavo, la guida è a sinistra!!!
Prima tappa grenville, "cittadina" di pescatori sulla costa sopravento.
Proseguiamo quindi verso nord fino a sauters, famosa per una rupe dalla quale si gettarono gli ultimi caribi pur di non arrendersi ai francesi.
Torniamo poi verso sud percorrendo con curiosità la strada costiera con i villaggi di pescatori a palafitta sulle spiagge e lunghi tratti di costa disabitata, facciamo una scappata a vedere la spiaggia della saggesse (rinomata come una delle più belle di grenada) e restiamo un po' delusi, forse cominciamo ad avere gusti un po' difficili in tema di spiagge?
A questo punto si va a visitare la fabbrica di cioccolato di grenada che raccoglie il cacao da tutta l'isola, lo fermenta, lo fa essiccare e lo tosta per fare infine delle stecche di cioccolata squisite (di cui naturalmente abbiamo fatto scorta).La nostra guida era un anziano signore che ha dedicato “ore” alla descrizione delle prime fasi di lavorazione del cacao (quelle tradizionali) per poi liquidare con un”ci sono delle macchine che lo fanno”la parte dal chicco di cacao pronto alla stecca finita, secondo noi aveva non meno di 105 anni, mitico!
Non ci resta che vedere il giardino delle spezie ed è fatta, si torna passando tra distese di piantagioni di noce moscata (che non per niente è presente anche sulla bandiera di grenada) e come ci affacciamo sulla lagoon nicolandra è lì che ci aspetta tranquilla alla fonda, è bello tornare a casa!
Dopo una settimana in laguna è il momento di muoversi, torniamo sulla costa sud e ci infiliamo tra i reef (per fortuna segnalati da boe) di clarks court bay, da Bob, un texano arrivato qui l'anno scorso con la sua barca che si è fermato a dare una mano nella gestione di questo marina piccolo ma veramente piacevole, sia come ambiente che come servizi.
Ci fermiamo per natale, cena con gli ospiti del marina, quasi tutti americani o canadesi, noi abbiamo cenato a fianco di una coppia dell'alaska che ci ha dato preziose dritte sui regolatori per i pannelli.
La grande novità infatti è questa: pannelli fotovoltaici per nicolandra, 2 da 86 watt posizionati sulla battagliola a poppa insieme a zattera,tanica di benzina,cima da ormeggio,scaletta,timone a vento,motore fuoribordo, insomma un'allegra compagnia nella quale muoversi con destrezza (soprattutto di notte).
Si avvicina nel frattempo la fine dell'anno e ci spostiamo una baia più a ovest, mont hartman bay, protetta bene da un articolato reef e molto spaziosa, siamo all'ancora con altre 5 barche e trascorriamo qui alla fonda l'ultimo dell'anno.
In realtà siamo andati a letto alle 21 per poi svegliarci (con sveglia) a mezzanotte per celebrare la nascita del 2008 con un bicchiere di st james (alle 00.15 eravamo già tornati in branda).
Si torna a pricly bay per l'acquisto del regolatore di carica dei pannelli, una notte in boa a true blu,una notte alla fonda a morne rouge (molto carina ma come si rolla!) e infine si chiude il cerchio tornando in laguna.
La sera viene a darci àncora vicino papayaga, l'alpa 11.50 di giovanni, pianista-navigatore che avevamo conosciuto in martinica un paio di mesi prima. Appuntamento anche con lui ai tobago.
E' l'inizio di gennaio, nicolandra è in linea di massima a posto con 4 batterie servizi nuove, alternatore e regolatore nuovi, pannelli fotovoltaici con regolatore ultima generazione, alberi vele e motore per il momento a posto, infiltrazioni d'acqua sotto controllo, carena pulita, morale alto; è il momento di risalire verso le grenadine per ricongiungerci con kudra, il sun kiss 47 degli amici italiani Matteo (the captain) Simo (la matdre) e Greta (l'uragano biondo di 10 mesi nata praticamente su nicolandra in martinica), con i quali si è deciso di fare insieme parte del viaggio in venezuela.
Si salpa all'alba e si risale praticamente contro vento e mare, si evitano the sisters e l'area del vulcano sottomarino adiacente per sfilare sottovento a carriacou e dare àncora infine nel pomeriggio a petit st vincent, immersione per controllare l'ancora e relax.
Dopo 2 giorni incontro con kudra e papayaga ai tobago cays e festeggiamenti ad libitum!