sabato 22 novembre 2008

IN ACQUA

I cuscinetti ci sono! Li abbiamo rimontati una sera eroica grazie all'aiuto prezioso di Matte ed ora l'asse gira con un dito! Presi dall'entusiasmo abbiamo sostituito anche la boccola dell'asse dell'elica (anche qui rimozione epica e inserimento grazie al lavoro di tornio di Joel) e dopo aver sostituito anche la treccia del premistoppa possiamo dire con orgoglio di avere una linea d'asse “come nuova” (ma che fatica!!).

Oggi è stato il grande giorno del varo, è sempre emozionante quando il travel lift solleva la barca da terra e la trasporta verso l'acqua! Lei freme, tu tremi ed alla fine l'incontro: Nicolandra entra dolcemente nell'abbraccio delle acque venezuelane e si adagia cullata da un leggero movimento, saliamo a bordo, il motore non parte perchè (ammetto) mi sono dimenticato di caricare le batterie! No panic, abbiamo l'asso nella manica: accendiamo il generatore che non tradisce e in mezzoretta siamo pronti, il motore tira due nuvole di fumo e canta regolare e possente come non mai!

Adesso settimana di preparativi finali e banchina (acqua, elettricità) e sarà l'ultima per molti mesi, poi finalmente solo navigazione e notti all'àncora.

Pronti a partire?

P.S.Leon al momento sta benone e vi saluta tutti

lunedì 17 novembre 2008

IL RE MANCIONE

Il mancione è quella parte rotante che sta tra il cuscinetto reggispinta (che fa si che la spinta dell'elica invece che sparare l'elica stessa in dinette spinga semplicemente la barca avanti) ed il cardano (che trasmette, con interposto l'invertitore, i giri dell'albero motore). Ora, il nostro problema principale, individuato grazie alla sottile perizia di Matte (neanche lui riusciva più a girare l'elica!) è che il cuscinetto reggispinta è arrivato al capolinea e per cambiarlo bisogna estrarre appunto il mancione. Tolgo il cardano, spingo indietro l'asse dell'elica (dopo aver mollato un dado con una chiave a bussola improbabile che fortunosamente abbiamo avuto in prestito da un immigrato italiano degli anni '60 diventato il mago dell'alternatore nonché nostro fornitore di black money) e inizio la rimozione del mancione che è però saldobrasato e non ci pensa neanche lontanamente a schiodarsi, è guerra! Va precisato che il campo di battaglia è sul fondo della sala macchine, sotto i 300 litri di gasolio del serbatoio, praticamente a testa in giù, a 35 gradi di temperatura e umidità relativa del 90%, una passeggiata! Dopo alcune ore di vani tentativi mi decido a chiedere aiuto al cantiere, il meccanico Julio però non ha particolare dimestichezza con i metodi di costruzione dell'Alpa e propende per una sostituzione totale di tutta la linea d'asse, un breve consulto con il capo cantiere Joseluis ed ecco il verdetto: lavori e barca in acqua a gennaio (la spesa non la vogliamo neanche sapere!). Ok, allora facciamo da soli, anche perchè l'alternativa a questo punto è tornare a casa.

Sempre confortato da Matte (“non ti preoccupare, deve venire fuori, ho avuto la stessa cosa su una mia barca e alla fine è venuto”, non ha specificato che è successo 2 anni dopo) procedo all'attacco con un estrattore gentilmente concesso da Julio combinato con un altro estrattore di nostra concezione realizzato per noi dal fabbro Joel grazie all'intercessione di Joseluis.

Sono servite 12 ore di lavoro ininterrotto, svariate combinazioni di attrezzi leggeri e pesanti, soluzioni estemporanee a decine di attacchi nemici proditori che ostacolavano l'avanzata, ma alla fine si è mosso! Tra gemiti e scricchiolii strutturali il mancione si è mosso ed il primo cuscinetto ha fatto la sua apparizione. Da qui in poi è stata una cavalcata trionfale, il nemico era ormai in rotta anche se opponeva resistenza fino all'ultimo millimetro di cuscinetto e mi impegnava un altro paio d'ore, ma ormai la vittoria era certa! Festa e tripudio!

Per estrarre, a questo punto, i cuscinetti dal mancione abbiamo preso in prestito una pressa idraulica da Joseluis e tra lui, Matte e un meccanico mai visto che passava di lì, abbiamo avuto la meglio su 35 anni di ossido e sale.

Il piccolo particolare è che non sappiamo ancora se questo cuscinetto è reperibile qui in Venezuela, la settimana prossima lo scopriremo e sapremo allora se Nicolandra tornerà in acqua o nel deposito lungo degenti!

Siete tutti con noi??!

sabato 15 novembre 2008

HERE WE GO AGAIN!

Ed eccoci nuovamente in Venezuela-Puerto la Cruz-cantiere TMO- imbarcazione NICOLANDRA!

La prima cosa da dire è che questo giro c'è una novità, siamo in tre! Con noi infatti c'è Leon, uno dei nostri tre gatti, che ci siamo portati al seguito perchè essendo, poverino, diventato diabetico necessita di cure amorevoli e continue (e soprattutto 2 iniezioni di insulina al giorno).

Il viaggio è stato eterno e devastante, all'aeroporto di Francoforte stavo tranquillamente seduto con il guinzaglio in mano (dall'altro capo, in teoria, doveva esserci Leon) quando ho visto il gatto che andava come se niente fosse da un'altra parte dopo essersi liberato dall'inopportuno legame! No panic! All'aeroporto di Caracas, stremati, sul volo interno si rifiutano di farci portare in cabina il gatto ma vogliono metterlo nella stiva!!??! Non se ne parla e invece dell'aereo prendiamo un taxi , 7 ore! Ok, panic!. Dopo 26 ore di viaggio siamo in appartamento con i ragazzi di Kudra che ci avevano preceduto la settimana prima, è fatta!

Comunque, tornando a Nicolandra l'abbiamo ritrovata in ottimo stato, come ci aspettavamo ci sarà però da lavorare sulla linea d'asse, e qui si apre un capitolo a parte dai risvolti drammatici ed eroici!