domenica 17 gennaio 2010

Aggiornamento

Ed ecco, giunti nel cuore di quest'inverno 2009-2010, un aggiornamento sulle ultime vicende di Nicolandra e relativo equipaggio (a 2 e 4 zampe).

Ai primi di dicembre (affidata la piccola Minni alle cure dei nonni), dopo un viaggio di 23 ore (!) tra gli aeroporti di verona-francoforte-caracas-willemstadt siamo infine giunti (con Leon e Igor) nell'isola di Curacao (Antille Olandesi) dove avevamo lasciato Nicolandra la scorsa primavera. Ad accoglierci in cantiere i nuovi proprietari: Carlos, venezuelano ex campione di windsurf e Alberto, italo-venezuelano ex meccanico.

L'atmosfera è cordiale e tutti si danno da fare per aiutarci a rimettere Nicolandra in acqua.

I problemi naturalmente non mancano ma è solo quando mi resta in mano la maniglia di una presa a mare che comincia il bello! No panic: svito la valvola (con apposite chiavi comprate per l'occasione) ma si svita anche il passascafo! OK, PANIC! Calma, smontiamo tutto ed ora non ci resta che comprare una valvola nuova e rimontare, peccato che qui non si trova la valvola con la filettatura europea (barca italiana) ma solo americana. Giriamo ovunque ma nulla da fare, infine l'unica soluzione è montare una valvola di "plastica" adatta, speriamo bene!






Perfetto, adesso antivegetativa colore rosso mattone (si, avete visto bene, è proprio quella dei pescherecci e cargo merci) e si va in acqua, non senza patemi (vedi foto!).



Dopo un cambio di batterie e la solita preparazione proviamo il motore, non va, spurgo il circuito a bassa pressione del gasolio, non va, spurgo il circuito ad alta pressione, va! Piccola perdita da uno dei tubi che vanno dalla pompa agli iniettori, risultato: gasolio a 180 atmosfere sparato per tutta la sala macchine ..... abbiamo il sospetto che la partenza sarà rimandata di qualche giorno.




Dopo vari consulti con tutti gli "esperti" del luogo, riparare il pezzo si rivela impossibile, si deve ordinarlo via internet alla casa produttrice e farselo spedire, considerando che tra una settimana dovremmo essere in repubblica dominicana la cosa non viene considerata, rimettere in secca la barca e andare in aereo? Neanche questa ci sembra una buona idea...... A questo punto entra in scena "l'eliminatore", colui a cui ci si rivolge solo se tutti gli altri hanno fallito: Luis! Un vecchiaccio secco di poche parole e pochi denti che non discute neanche, prende il pezzo e se ne va lasciandoci sul molo imbambolati e piuttosto perplessi. Torna dopo 3 ore con il tubo tagliato e saldato con un terminale recuperato probabilmente dal motore di un vecchio camion, mentre scendo in sala macchine per provarlo penso: " non andrà mai bene!", lo provo, lo riprovo, ma è proprio perfetto! Il motore canta come sempre e neanche una goccia di gasolio, incredibile, festa e cerveza per tutti!



L'indomani finalmente si salpa destinazione repubblica dominicana, esattamente 400 miglia a nord, in pratica si attraversa il mar dei caraibi. Il vento è più forte di quello che speravamo ma le previsioni dicono che si calmerà... I gatti sono in attesa di vedere cosa succederà... usciamo da piskadera baai e veniamo accolti da un'onda formata che ci fa cambiare rotta, invece che andare a est per uscire dalla punta sud dell'isola andremo a nord-ovest per doppiare la punta nord, poco male, percorriamo tutta la costa di curacao con il solo fiocco a 8 nodi, si balla un , i gatti iniziano a dare segni di insofferenza, hanno capito che butta male, noi ancora no ... Prima di doppiare il capo dell'isola stringiamo un , riduciamo il fiocco e issiamo la mezzana terzarolata (la maestra la lasciamo ben impacchettata), all'uscita dal riparo della costa veniamo sdraiati da un vento urlante e presi a schiaffi da treni di onde con frangenti, i gatti vomitano schiuma bianca, che dite, torniamo indietro? Noi decidiamo per il si! dopo un paio d'ore siamo ancorati in una bella rada (S.Cruz) a goderci il meritato riposo ed il primo tuffo della stagione!















Alla sera una riunione di tutti i membri dell'equipaggio decreta che il felino non è un animale marino e scatta, a questo punto, il piano B: Monica, Leon e Igor prenderanno l'aereo ed io porterò la barca a destinazione a Casa de Campo (Rep. Dominicana).

Così è stato, dopo 2 giorni, il 24 dicembre, sbarcata la famiglia, Nicolandra salpa per la seconda volta, stavolta però le condizioni sono più benevole, isso infatti fiocco pieno, randa maestra con 2 mani e mezzana con 1 mano, armo Peter (il timone a vento) e la barca va da sola. Il primo giorno c'è ancora mare, al notevole beccheggio si somma un imprevedibile rollio che rende praticamente impossibile la normale vita di bordo, ma so che si calmerà... Al calar dell'oscurità inizio i turni, si dorme in pozzetto e sveglia ogni 20 minuti. Alla prima sveglia mi dico "ma chi vuoi che ci sia in questo mare infinito?" mi tiro su, guardo dietro, il nulla, guardo a sinistra, nessuno,
guardo a destra, porc! Una nave??!! Primo incrocio, passo a poppa del cargo senza dover modificare la mia rotta. Il resto della notte passa senza altri incontri, la mattina il mare si è calmato un ed il vento si mantiene sui 18 nodi, festeggio il Natale togliendo le mani di terzaroli alla randa maestra ed alla mezzana, bolina larga a 5-6 nodi.
Avanti così per altri 2 giorni, altri 2 incroci, una notte diamo un passaggio ad una fregata che si posa vicino a Peter e scrocca un passaggio, all'alba spicca il volo.



Dopo 72 ore esatte ed innumerevoli sveglie da 20 minuti, entro nel marina di Casa de Campo, Monica con la famiglia arriverà la sera stessa (dopo un volo incubo con una banda di dominicani ubriachi). Tutto calcolato!








Adesso siamo in banchina, acqua elettricità, tendalini, insomma una casa, i gatti si sono adattati magnificamente ed esplorano Nicolandra (ormeggiata, inutilmente, a distanza per evitare salti a terra, visto che ogni tanto dobbiamo recuperarli da qualche visita notturna ai motoscafi vicini).




















C'è vento e sole anche si di notte fa freschino (anche 22°), io lavoro nella "Escuela de vela" e Monica fa jogging e va in esaurimento


Keep in touch!