LAS AVES
Partimmo quindi all'alba del 31 dicembre da Los Roques, il piano era quello di arrivare a Las Aves de barlovento e lì fare l'ultimo dell'anno in tranquillità, poi dopo un paio di giorni ripartire per raggiungere finalmente Bonaire.
Siamo arrivati a destinazione verso l'una del pomeriggio e ci siamo inoltrati nel labirinto di reef fino alla terza baia, eravamo in tutto in 6 barche suddivise nelle tre baie, come affollamento poteva andare! Il posto è favoloso e la prima cosa che colpisce è la trasparenza dell'acqua (e si che non arrivavamo mica da jesolo), ancorati su 10 metri d'acqua dalla coperta della barca si vede tranquillamente il fondo di sabbia bianca, la seconda cosa positiva è la pace, le altre barche sono in lontananza (e sembrano addirittura disabitate) e non si sente alcun rumore se non il frangersi delle onde sul reef , quando poi cala la sera e tutto si fa buio l'isolamento è totale, nessuna luce a 360° sull'orizzonte (le altre barche o sono veramente abbandonate o hanno dei bei problemi di batterie!) e gli unici punti luminosi sono le stelle! Solitudine cosmica, Nicolandra sospesa sul mondo, che capodanno! Alle 9 p.m. tutti in branda che domani c'è da fare.
Al fare del giorno del nuovo anno pronti per lo sbarco sulle verdi rive, qui infatti spiaggia non se ne vede ma solo “prati” verdi di una vegetazione bassa e rigogliosa che sembra dipinta. Da terra è uno spettacolo: all'esterno mare blu profondo venato da creste bianche, all'interno tutte le tonalità dell'azzurro (al variare della profondità) fino al bianco accecante della sabbia sommersa da pochi centimetri d'acqua, stavolta le foto proprio non rendono!
E così tra snorkeling e tentativi di pesca alla traina col gommone (su richiesta di Leon), trascorre in un battito di ciglia una settimana, mi sa che dovremo deciderci ad andare, magari domani...
Alla fine si salpa l'àncora e parte, prossima tappa las aves de sotavento, sosta “tattica” per ridurre di 15 miglia il salto su Bonaire.
A sotavento siamo in 4 barche, 2 di queste decidono di fare l'ingresso e vanno dai guardacostas (incredibile ma ci sono), tornando vengono a dirci che anche noi dobbiamo costituirci, la terza barca ci va e anche lei al ritorno viene a “richiamarci” all'ordine (fra l'altro ci riconosce, ci eravamo visti a bahia redonda, saluti e amenità). Optiamo per la clandestinità, non per vocazione ribelle ma perchè per andare dai gurdacostas dovremmo mettere in acqua il tender, calare il motore, andare tornare, tirare su il motore e issare il tender, abbelli!!
La mattina dopo sfiliamo davanti ai militari fingendo indifferenza, appena possibile su la randa, fuori il genoa e su la mezzana, via verso il largo, speriamo che non mettano in acqua il gommone se no siamo fritti!
Tutto ok, liberi e veloci a vele spiegate verso Bonaire, addio Venezuela (esattamente dopo 12 mesi), besos e gracias.